Durata del rischio aumentato di ictus ischemico dopo infarto miocardico acuto
La durata del rischio aumentato di ictus dopo infarto miocardico acuto rimane incerta. È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo utilizzando dati ottenuti tra il 2008 e il 2015 da un campione rappresentativo a livello nazionale del 5% di beneficiari di assistenza sanitaria Medicare di età maggiore o uguale a 66 anni.
Sia l'infarto miocardico acuto che l'ictus ischemico sono stati accertati utilizzando i codici diagnostici precedentemente convalidati International Classification of Diseases, Ninth Revision, Clinical Modification ( ICD-9-CM ).
Per escludere gli ictus periprocedurali dall'intervento coronarico percutaneo ( PCI ), non sono stati considerati gli ictus che si sono verificati durante un ricovero in ospedale per infarto miocardico acuto.
I pazienti sono stati censurati al momento dell'ictus ischemico, della morte, della fine della copertura di Medicare o del 30 settembre 2015.
Per i gruppi con e senza infarto miocardico acuto è stata esaminata l’associazione con ictus ischemico dopo aggiustamento per dati demografici, fattori di rischio di ictus e comorbidità di Charlson.
Tra 1.746.476 beneficiari ammissibili, 46.182 sono stati ospedalizzati per infarto miocardico acuto e 80.466 per ictus ischemico.
Dopo aggiustamento per i dati demografici, i fattori di rischio di ictus e le comorbidità di Charlson, il rischio di ictus ischemico è risultato più alto nelle prime 4 settimane dopo la dimissione dal ricovero ospedaliero per infarto miocardico ( hazard ratio, HR=2.7 ), è rimasto elevato durante le settimane da 5 a 8 ( HR=2.0 ) e nelle settimane da 9 a 12 ( HR=1.6 ) e non era più significativamente elevato in seguito.
In conclusione, l'infarto miocardico acuto è associato a un rischio elevato di ictus ischemico che sembra estendersi oltre la finestra di un mese che è attualmente considerata il periodo a rischio. ( Xagena2018 )
Merkler AE et al, J Am Heart Assoc. 2018;7(22):e010782. doi: 10.1161/JAHA.118.010782.
Cardio2018 Neuro2018
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Xagrid: rischio di trombosi incluso infarto cerebrale in caso di interruzione improvvisa del trattamento
L'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), hanno informato gli operatori...
L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...
Acido Linoleico plasmatico e dietetico e rischio a 3 anni di diabete di tipo 2 dopo infarto miocardico: un'analisi prospettica nella coorte Alpha Omega
E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...
Associazione tra terapia intravitreale anti-VEGF e rischio di ictus, infarto miocardico e morte nei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa
Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...
I fattori di rischio tradizionali potrebbero non spiegare l'aumento dell'incidenza di infarto del miocardio nella sclerosi multipla
È stato confrontato il rischio di infarto miocardico acuto incidente nella popolazione affetta da sclerosi multipla e una popolazione abbinata...
Infarto miocardico silente e rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...
Rischio maggiore di demenza vascolare nei pazienti sopravvissuti a infarto miocardico
L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...
La malattia infiammatoria intestinale correlata ad aumentato rischio di infarto miocardico
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...